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Tu sei qui: Territorio e AmbienteL’evra d’ ‘a Maronna ‘e Vagne, pianta della fertilità per le donne d’altri tempi
Scritto da (Maria Abate), giovedì 2 luglio 2020 10:22:16
Ultimo aggiornamento giovedì 2 luglio 2020 10:22:16
La Sedum cepacea L. è, da secoli e in varie parti d'Italia, l'Erba della Madonna. Cresce in ambienti ombrosi nei boschi, su vecchi muri, su rupi ombreggiate, presso le sorgenti, su substrati prevalentemente silicei e su suoli ricchi di sostanze azotate.
Una antica tradizione dei nostri paesi, quasi perduta, ma che è legata a una delle feste della primavera più suggestive dell'agro nocereino-sarnese, "A festa da' Madonne ‘e Vagne", che si celebra a Contrada Bagni, confine naturale tra Angri e Scafati.
A parlarne con noi è Gennaro Pesacane, farmacista appassionato di natura e tradizioni. «Ricordo questa tradizione abbastanza diffusa a Tramonti fino alla fine degli anni settanta, ma anche negli altri paesi dei monti Lattari si compiva questo rito. Era usanza raccogliere questa piantina "magica" tra il giovedì, giorno dell'Ascensione, e la domenica successiva che è dedicata ai festeggiamenti della Madonna di Bagni di Scafati. Le giovani spose erano solite raccoglierla per appenderla al muro dal lato della testiera del letto, come auspicio di fertilità. Le madri e le nonne la appendevano in casa per protezione dai malefici e dal malocchio», racconta.
«La caratteristica "miracolosa" di questa piantina sta nel fatto che anche senza terreno ed acqua continua a vegetare ed a crescere fino a fiorire nei giorni intorno alla festività di San Giovanni Battista. È davvero straordinaria la capacità dell'evra d' ‘a Maronna ‘e Vagne di portare a compimento il suo ciclo vitale anche in condizioni estreme, ed è anche impressionante la sincronia tra la piantina appesa in casa senza nutrienti e quelle lasciate sul posto naturale di crescita», spiega Pesacane.
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