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C'è una pianta che non fiorisce in silenzio, ma canta. Non con suoni, ma con bagliori di colore che scivolano come versi su pergamene di sole. È la bougainvillea, spirito libero della natura mediterranea, che si arrampica tra cancelli e pergolati, tra i fili del vento e le carezze del mare.

Le sue corolle non sono che illusioni: non veri petali, ma bratteole, foglie travestite da fiori, che vestono l’aria di un fucsia impetuoso. Al centro, come un segreto custodito, i veri fiori, bianchi, piccoli, timidi, si lasciano abbracciare dal tumulto della bellezza che li circonda.

Sul terrazzo di una casa affacciata al cielo, la bougainvillea si lascia osservare e fotografare come una regina vestita a festa. I suoi rami intrecciati raccontano storie di primavere passate, di amori confidati al crepuscolo, di pomeriggi assolati scanditi dal canto delle cicale.

Non chiede molto: un angolo di terra, un po' di sole, e la libertà di crescere dove vuole. In cambio, dona spettacoli quotidiani, come un quadro che si rinnova ad ogni ora, tra il rosa che sfuma nel viola e il verde tenero delle nuove foglie.

In lei c'è la forza della natura selvaggia e la grazia di una poesia antica. È la firma del Sud, il sorriso di un giardino che ha deciso di non dimenticare mai la bellezza. Guardarla è come leggere una poesia scritta con la luce. E forse, è proprio questo il suo segreto: non essere fiore, ma emozione.

Foto: Ravello, Massimiliano D'Uva