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Amalfi, Costiera Amalfitana, Storia, Storie, Protagonisti, Sigismondo Nastri

Amalfi, il negozio di Pasquale Fusco e la storia di un abbordaggio riuscito

Inserito da (Admin), venerdì 7 luglio 2023 09:49:39

di Sigismondo Nastri - tratto dal blog MondoSigi del 17 ottobre 2014

Pasquale Fusco gestiva, in piazza Flavio Gioia, tra la chiesa della Madonna di Portosalvo e la pasticceria Savoia, un bel negozio di ceramiche che, col passaggio da una generazione all'altra, non è più lo stesso: si è rinnovato, è diventato anche gioielleria [e qui il pensiero va ai figli: in particolare, al caro indimenticabile Angelo].

Ogni mattina, all'apertura, Pasquale metteva pazientemente in esposizione tutto quel ben di Dio: piatti, vasi, mattonelle, ciucciarielli e oggetti vari. Molti fissati alla parete esterna, altri - i più piccoli - adagiati in capaci ceste. Poi a sera, quando arrivava il momento di chiudere bottega, riportava tutto all'interno. E così ogni santo giorno, coadiuvato dalla moglie Giovannina, figlia del mitico "Mofone".

La cosa singolare è che, all'alba, prima di mettersi all'opera, attraversava la piazza fino alla balaustra che affaccia sul mare per dare uno sguardo al Capo di Conca [lo facevano anche i pescatori nell'accingersi a prendere il largo con le barche: era questo il loro osservatorio meteorologico]. Se vedeva il ponente "imbronciato", scuro, foriero di tempesta, Pasquale si risparmiava la fatica di tirar fuori la merce. Era gentile, intelligente, paziente, sensibile.

Una volta, E., A. e io avevamo adocchiato tre ragazze che s'erano fermate proprio davanti a quel negozio. Pasquale dava spiegazioni e indicava i prezzi. Ci avvicinammo, proponendoci come interpreti. Giusto una scusa per attaccare bottone con le avvenenti fanciulle venute dal nord Europa. Egli capì subito le nostre intenzioni, favorì l'incontro, addirittura - con un gesto di galanteria - diede alle ragazze in regalo tre minuscoli asinelli di ceramica.

Fu anche grazie a lui che l'abbordaggio colse nel segno. E la sera, "strusciando" sullo stradone, potemmo fare sfoggio della nostra conquista.

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