Ultimo aggiornamento 4 giorni fa S. Aureliano vescovo

Date rapide

Oggi: 16 giugno

Ieri: 15 giugno

Ultimi 3 giorni

Ultimi 7 giorni

Ultimi 30 giorni

Intervallo di date

cerca

Amalfi News Costiera Amalfitana

Il Magazine della Costa d'Amalfi

Amalfi News - Il Magazine della Costa d'Amalfi Il Magazine della Costa d'Amalfi

Hotel Marina Riviera, Albergo 4 Stelle Superior, Leisure Lifestyle Hotel in Amalfi, Amalfi Coast, Albergo di Charme in Costiera Amalfitana, Luxury HotelPasticceria Pansa, una dolce storia lunga due secoliSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina Amalfi - Lifestyle Luxury Hotel on the Amalfi CoastMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiSunland Viaggi e Turismo - Tour operator incoming in Costiera Amalfitana

Tu sei qui: Storia e StorieAmalfi: quando il Vescovo negò la benedizione col Bambino Gesù

Villa Romana Hotel & SPA Minori Amalfi Coast ItalyVilla Mary Charming Bed & Breakfast - Liparlati - Positano - Amalficoast - Costiera AmalfitanaPasticceria Pansa ad Amalfi la dolcezza dal 1830Zia Pupetta Suites in Costiera Amalfitana: un esclusivo Bed & Breakfast di Charme in piazza Duomo ad Amalfi

Storia e Storie

Amalfi, Duomo, Natale, Bambinello, benedizione, storia

Amalfi: quando il Vescovo negò la benedizione col Bambino Gesù

Lasciamo stare i parroci... Ci sono anche vescovi che, in occasione delle feste, si deliziano ad assistere allo spettacolo pirotecnico o addirittura si mettono a fare la conta delle bombe da tiro lanciate verso il cielo

Inserito da (Maria Abate), giovedì 17 dicembre 2020 15:58:46

Di Sigismondo Nastri

Lasciamo stare i parroci... Ci sono anche vescovi che, in occasione delle feste, si deliziano ad assistere allo spettacolo pirotecnico o addirittura si mettono a fare la conta delle bombe da tiro lanciate verso il cielo. A Mons. Ercolano Marini, che fu alla guida dell'arcidiocesi di Amalfi per trent'anni, dal 1915 al 1945, i fuochi d'artificio non piacevano, e lo dichiarava pubblicamente, perché richiamavano nella sua mente gli orrori delle due guerre mondiali.

Non amava gli spari neppure Mons. Jolando Nuzzi, vescovo di Campagna, poi di Nocera-Sarno, che fu amministratore apostolico dell'arcidiocesi amalfitana dal 1968 al 1972. Tanto che la notte di Natale del 1970 arrivò a definire l'esplosione dei fuochi "un miserando spettacolo". Dopo che, in una lettera, aveva già manifestato al sindaco del tempo, Costantino Porpora, la sua avversità, facendo proprio il giudizio espresso dalla rivista Time, nel 1969, sui botti sparati ad Amalfi: "eccessivi".

Quella notte di Natale, si legge in una cronaca di Crescenzo Guarino sul Corriere della sera dell'8 gennaio 1971, "il tradizionale rito si svolse, fin dall'inizio, regolarmente: quando le campane suonarono l'ora, il vescovo, reggendo in braccio la statua del Bambino Gesù (una preziosa scultura del Settecento), uscì sul porticato che domina l'alta scalea, gremita di popolo. Ma non aveva ancora messo i piedi fuori, che dalla piazza si levò come un temporale: centinaia e centinaia di grossi petardi venivano accesi, con fragore di tuono. Immediatamente, Monsignor Nuzzi si girò e, pallido, senza benedire nessuno, rientrò di corsa nel duomo ritornando presso l'altare per officiare il pontificale solenne, assistito dall'intero Capitolo. A sua volta, la folla, esasperata dalla mancata benedizione (che si usa da secoli e secoli), si astenne, compatta, dal recarsi in chiesa. E per la prima volta la Messa di Natale fu celebrata nella cattedrale di Amalfi senza un solo fedele. Né fu tutto, perché il più doveva ancora accadere. Infatti, quando i sacerdoti erano giunti al Gloria, un folto gruppo di scalmanati salì in sacrestia per impadronirsi con la forza del Bambino Gesù e dare essi la benedizione, senza il clero (cosa già capitata con Sant'Andrea, nel 1945, n.d.r.). Ma il Bambino stava nella culla del presepe presso l'altare maggiore, ed il senso di profondo rispetto per il luogo sacro impedì ai facinorosi di attuare il loro colpo di mano".

La sera del 6 gennaio 1971, in occasione della discesa della stella cometa dal Monte Tabor, il vescovo tornò ad affacciarsi sull'atrio del duomo, benedicendo la folla col Bambinello Gesù. "Ma aveva appena terminato - riferisce Guarino -, che dalla piazza saliva, con un fuoco infernale di botti, un fumo bianco e acre". Eppure, tra Natale e l'Epifania c'era stato un serrato confronto tra il vescovo, le autorità municipali, i rappresentanti dei cittadini, sfociato nella decisione di "accendere solo bengala e ‘scherzi' pirotecnici, sia per rispetto degli autentici valori religiosi che di quelli artistici, evitando ulteriori danni al duomo".

Giusto per la cronaca, aggiungo che attualmente sono in corso importanti lavori per mettere in sicurezza i preziosi mosaici della facciata.

Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.

Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.

Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.

Sostieni Amalfi News!

Scegli il tuo contributo con

Galleria Fotografica

rank: 107018102

Storia e Storie

Amalfi e Atrani verso la fine dell'Ottocento: volti, scorci e storie nelle foto di Giuseppe Primoli

Alla fine dell'Ottocento, Amalfi e Atrani non erano ancora le celebri mete turistiche di oggi, ma vivaci comunità affacciate sul mare, dove la vita scorreva tra mercati, scalinate e il rumore delle onde. A immortalare quel mondo antico ci pensò Giuseppe Primoli (1851-1927), figura colta e cosmopolita,...

Amalfi o Positano? Il fascino senza tempo della Costiera che confonde

Nel 1954, il fotografo tedesco Helbig Konrad immortalò una veduta mozzafiato dei terrazzamenti di Vettica Minore, una frazione del comune di Amalfi, accompagnata dallo sfondo imponente della Torre dello Ziro e della costa che arriva fino a Ravello. Tuttavia, nella sua collezione, quella stessa immagine...

1953, Amalfi: l'ingresso da Atrani e l'epoca d'oro della SS163

La Costiera Amalfitana, con il suo percorso tortuoso e panoramico, rappresenta una delle meraviglie del nostro Paese. Una fotografia del 1953, scattata dalla celebre Lala Ausfberg, cattura l'ingresso ad Amalfi da Atrani, restituendo uno scorcio di un'epoca in cui l'attuale SS163 Amalfitana iniziava a...

La tradizione della pizza ad Amalfi nel giorno dei defunti

di Sigismondo Nastri "Il ricordo è l'unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati" è il motto del mio blog (www.mondosigi.com), preso in prestito da Jean Paul (pseudonimo di Johann Paul Friedrich Richter, scrittore e pedagogista tedesco: Wunsiedel, 21 marzo 1763 - Bayreuth, 14 novembre 1825)....

Operazione "Avalanche": la guerra vista dalla grotta di Sant’Elena ad Amalfi

Di Sigismondo Nastri* Abitavamo nel cuore della Valle dei Mulini, all'ultimo piano del maestoso palazzo Anastasio, dove comincia a inerpicarsi la strada pedonale che conduce a Pontone, Minuta e Scala. Per noi l'accesso non era dal cancello centrale che immetteva ad una bella scalinata, arricchita da...