Storia e StorieIrene Kowaliska e il sogno artistico tra Vietri sul Mare e Positano
Inserito da (admin), mercoledì 9 maggio 2018 12:27:10
Era il 1931 e Vietri era una cittadina umile, che viveva di pesce fresco e pane appena sfornato. Ma l'entusiasta Irene trovò subito lavoro alla ICS (Industria Ceramica Salernitana) di Max Melamerson, imprenditore tedesco che l'aveva avviata nel 1927, quando aveva rilevato i locali della fabbrica di ceramiche "Della Monica".
E così, divenuta ormai abile, nel 1937, a seguito di numerose ordinazioni, decise di mettersi in proprio, organizzando un suo laboratorio ceramico, che però dovette chiudere con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Intanto si era legata al poeta espressionista e dissidente Armin T. Wegner, che si era stabilito a Positano e dal quale, nel 1941, ebbe il figlio Misha. Con lui si trasferì a Positano, alla "Casa dei 7 venti", eremo di tranquillità dove Irene trovò «un vero rifugio alla fine del mondo».
Irene Kowaliska è considerata tra i massimi esponenti della cosiddetta "Colonia tedesca di Vietri" a cui tanto deve la rinascita e l'affermazione sui mercati della produzione ceramica vietrese.
Il libro in suo onore, "Irene Kowaliska. 1939" (Areablu Edizioni), scritto da Vito Pinto e illustrato da Gianni Grattacaso, sarà presentato venerdì 11 maggio, alle 19.30, nel Salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo a Maiori.