CronacaLa furia del mare che si infrange nel Fiordo di Furore [VIDEO]

La furia del mare che si infrange nel Fiordo di Furore [VIDEO]

Inserito da (Maria Abate), lunedì 29 ottobre 2018 19:41:42

Il maltempo che sta imperversando in queste ore ha causato danni in tutta la Costiera Amalfitana, ma laddove il mare grosso non ha distrutto nulla ha regalato spettacoli mozzafiato. Come a Furore, col Fiordo in balia delle onde, per un’immagine che i poeti dello Sturm und Drang definirebbero romantica.

Il piccolo anfratto di spiaggia fra due pareti rocciose, che siamo abituati ad ammirare con le acque tranquille che lambiscono la spiaggetta e il cielo sereno a fare da sfondo, è apparso oggi "minaccioso", ma allo stesso tempo spettacolare. GUARDA IL VIDEO IN BASSO

Arrivare al Fiordo di Furore non è molto agevole, ma ne vale davvero la pena. Certo non oggi, ma approfittando di qualche giornata di sole che sicuramente novembre ci riserverà. Dal margine del ponte della Strada Statale 163, dalla quale ogni anno gli atleti si tuffano per aggiudicarsi il primo posto al "Marmeeting", parte una scalinata con cui si può raggiungere il Fiordo.

La particolare conformazione rocciosa del Fiordo fa sì che questo scenario assomigli molto ai paesaggi del nord Europa. La spiaggetta è diventata un baluardo del turismo sostenibile. Infatti, è raggiungibile solamente a piedi, anche percorrendo lunghi sentieri adatti al trekking. Gli escursionisti più appassionati conosceranno sicuramente il Sentiero della Volpe Pescatrice che da S. Elia giunge al Fiordo di Furore (40 minuti) o il Sentiero dei pipistrelli impazziti, che dal Fiordo giunge a Punta Tavola, nel borgo di Conca dei Marini (30 minuti circa).

Anticamente il minuscolo borgo del Fiordo fu abitato dai marinai, ma anche da Roberto Rossellini (che vi girò il film L'amore) e da Anna Magnani, che era allora sentimentalmente legata al regista e che fu l'interprete di un episodio di quello stesso film. Un piccolo museo a essi dedicato è ospitato in una delle casette. Un tempo questa insenatura ospitava le più antiche forme di attività industriali: cartiere e mulini alimentati dalle acque del ruscello Schiato che scendeva dai Monti Lattari, come dimostrano lo Stenditoio e la Calcara (il primo usato per asciugare i fogli di carta estratti dalle fibre di stoffa, il secondo per la lavorazione delle pietre per l'edilizia locale).

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